Aldo Fiordelli, Andrea Gori e il presidente Stefano Tesi hanno condotto un seguitissimo workshop di Dig.it, il salone del giornalismo digitale, chiusosi ieri a Prato. Sul tappeto, un nodo storico dell’informazione.
Un workshop sold-out da giorni, trenta partecipanti silenziosi e interessatissimi, qualche bell’intervento dal pubblico e un’ora di dialogo serrato a proposito di uno dei principali nodi dell’informazione enogastronomica (e non solo) di oggi: il controverso rapporto tra rete, blog, siti, recensioni anonime e non, con relative querele, diffidenze, risentimenti, improvvisazioni.
Un’occasione ghiotta per Aset di dire la propria e dare un contributo importante a quello che da anni è l’appuntamento di riferimento per l’informazione digitale in Italia: Dig.it, kermesse che da quest’anno pare aver trovato casa stabile a Prato e che ha offerto, nell’edizione 2014, quattro sessioni plenarie sui principali temi del giornalismo nel web e una trentina di focus mirati su temi attinenti.
La partecipazione ai quali ha dato anche gli agognati “punti” per i crediti formativi dell’Ordine dei Giornalisti.
Per la seconda volta Aset è stata invitata (e anche questo ha un suo significato) dagli organizzatori e ha preso parte ai lavori con un proprio panel dedicato.
Un grazie a Andrea Gori e a Aldo Fiordelli per la disponibilità e la consueta brillantezza con la quale si sono passati il microfono, esponendo i rispettivi punti di vista sulla questione e rispondendo alle domande degli iscritti.
Da parte nostra, del resto, come Aset riteniamo strategico e perfettamente coerente con le nostre finalità statutarie esserci in tutte le occasioni che si presentino per migliorare la conoscenza della nostra professione e la professionalità dei colleghi, in un settore in cui l’improvvisazione sia individiuale che associativa sembrano sempre più regnare sovrani.
Con buona pace della corretta informazione, di chi fa bene il proprio lavoro e del consumatore.